Ital-Lenti contro la progressione miopica: l’importanza della sinergia oculista-ottico
La miopia è un difetto visivo che desta grande preoccupazione. Tra le ultime soluzioni messe in campo ci sono le lenti oftalmiche per il controllo della progressione miopica, prodotte ora da diverse aziende. Nella prescrizione delle lenti e nella realizzazione dell’occhiale sono due le figure fondamentali da tenere in considerazione, che devono lavorare in sinergia: il medico oculista e l’ottico. Di tale collaborazione e di ciò che comporta abbiamo parlato con il Dott. Riccardo Iervolino, oftalmologo e dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Eugenio di Roma, e Stefano Bernabei, titolare dell’insegna Optikid, sempre nella Capitale, tra i primi centri ottici in Italia dedicati interamente ai più piccoli.
Miopia: prescrizioni in aumento
«L’origine della miopia è multifattoriale: chiama in causa una predisposizione genetica, con circa 200 loci genetici noti a oggi e correlati all’espressione e all’evoluzione delle sue varie forme, e fattori ambientali, come la precocità nell’utilizzo dei dispositivi digitali per molto tempo, aggravata dalla situazione pandemica, e la scarsa esposizione alla luce solare - spiega Iervolino - A livello globale, le stime ne vedono un aumento dei casi del 50% entro il 2050». La crescita della prescrizione degli occhiali per la miopia è un segnale dell’incremento dei casi di questo difetto visivo. «C’è indubbiamente un numero sempre maggiore di prescrizioni - afferma Bernabei - Soprattutto si registra un abbassamento dell’età dei bambini cui viene diagnosticata la miopia e un veloce progredire delle gradazioni in quelli già portatori di occhiali».
Le lenti a defocus periferico: uno strumento in più
Il controllo della progressione miopica è un obiettivo che accomuna il mondo dei medici oftalmologi e gli ottici. Delle tante aziende impegnate nella sfida a questo difetto refrattivo figura anche Ital-Lenti, con Myopkids, lente freeform che controlla l’avanzamento della miopia e limita l’allungamento assiale del bulbo oculare attraverso il defocus ottico progressivo radiale. «Nella mia attività ho iniziato a prescrivere le lenti a defocus periferico a partire dai 6 anni di età - dice Iervolino - Si basano sul presupposto che l’immagine defocalizzata in senso miopico sulla periferia retinica non produca una stimolazione all’allungamento del bulbo oculare come invece potrebbe avvenire con quelle tradizionali».
«Sono lenti cosiddette multifocali perifocali e risultano particolarmente apprezzate per l’estetica, essendo la zona di defocus invisibile - argomenta Bernabei - Vista la correlazione tra miopia e utilizzo di dispositivi digitali, sono disponibili anche con il trattamento RETINA, che protegge dalla luce blu nociva e dai raggi UV. Possono disporre di due indici di rifrazione, 1,5 e 1,6, rendendo accessibile il prodotto anche alle basse ametropie».
La prescrizione di Myopkids prevede rigidissime verifiche sia da parte del medico oculista sia dell’ottico. «Le lenti a defocus periferico sono un ausilio che va rivalutato ogni sei mesi, con un controllo medico oculistico del visus prima e dopo cicloplegia e vanno cambiate con uno scarto cicloplegico di 0,5 D», afferma Iervolino.
«Questo tipo di lenti richiede molta attenzione da parte dell’ottico - gli fa eco Bernabei - Bisogna scegliere con cura la montatura poiché l’occhio deve essere il più possibile al centro del box delle lenti per non creare discomfort. I nostri controlli a cadenza mensile consistono nell’esaminare la calzata dell’occhiale e la centratura delle lenti, specie per i più piccoli».
I feedback sono molto positivi. «Ho fiducia nel razionale che sta dietro al concetto introdotto da questa nuova tecnologia. Ho prescritto Myopkids anche a mia figlia di 9 anni - afferma Iervolino - Inoltre, essendo l’obiettivo primario arginare il più possibile l’incremento del difetto in età scolare, si aiuta a prevenire difficoltà importanti correlate ad alti valori di miopia e non ci saranno, secondo me, problemi di compatibilità con la correzione chirurgica in età adulta».
«I risultati sono incoraggianti - illustra Bernabei - Le lenti Myopkids risultano ben tollerate dai bambini fin dal primo momento e non abbiamo ancora riscontrato cambi di gradazione a circa sei mesi dall’applicazione: questo permetterebbe di dimezzare la progressione miopica, contribuire a salvaguardare la salute oculare del paziente e garantire anche un risparmio economico».
La compliance dei genitori e la sinergia oculista-ottico
Nel caso dei pazienti pediatrici la compliance dei genitori è fondamentale. «Generalmente i genitori sono molto informati perché la prescrizione è fatta solo dal medico oftalmologo. In altri casi hanno approfondito la tematica in rete o per passaparola. Il mio compito è rispondere alle loro domande e chiarire i loro dubbi dal punto di vista tecnico - spiega Bernabei - A volte alcuni vorrebbero autoprescriversi queste lenti e in quel caso ribadisco che devono rivolgersi al medico oculista».
«I genitori, al momento della diagnosi, appaiono sempre preoccupati e increduli - racconta Iervolino - Sta all’oftalmologo proporre la soluzione più idonea per il piccolo paziente a seconda del caso e delle evidenze scientifiche attuali».
In queste prescrizioni la cosa più importante da attuare è la perfetta sinergia tra medico oculista e ottico. «In un ambito come quello della visione la collaborazione tra le due figure professionali dovrebbe rivestire sempre la massima importanza, tutto a vantaggio del bambino e del suo percorso di sviluppo visivo», rimarca Bernabei. Iervolino è dello stesso parere. «A prescindere dall’utilizzo di questi dispositivi, ci dovrebbe sempre essere un clima collaborativo e di rispetto delle precipue competenze tra i vari attori che presiedono alla salute visiva delle persone», conclude.